Non solo Manhattan..
Molto prima della comparsa dei grattacieli, una tribù di nativi americani chiamati Lenape cacciava e pescava sull’isola e sulle coste di Manhattan che essi chiamavano Mannahatta, ovvero l’isola delle molte colline.
Nel 1624 i Lenape accettarono di condividere questa terra popolata da castori ed orsi con gli olandesi in cambio di beni ed utensili per un valore di 60 fiorini dell’epoca, equivalenti a circa 22 euro di oggi. Ben presto però gli olandesi la considerarono una cessione e presero il controllo dell’isola.
Da allora i sentieri e le colline si sono trasformati nel reticolo di strade e grattacieli che oggi ricopre quasi interamente la moderna Manhattan.
L’isola però ha conservato una vasta porzione di quell’antica terra verde, gli oltre 340 ettari che ora formano il Central Park.
Anche se può sembrare opera della natura, in realtà Central Park è il risultato dell’ingegno dei primi architetti paesaggistici che con un abbondante uso della dinamite (si dice più di quanta ne sia stata impiegata nella battaglia di Gettysburg, una delle più importanti della guerra di secessione) seppero creare gli avvallamenti, le alture e i laghi che lo caratterizzano.
A fare da cornice a questa sontuosa oasi urbana vi sono alcuni tra gli edifici residenziali più prestigiosi della città. Fra i primi ad essere costruiti, nel 1884, è il Dakota Building, situato sul lato sinistro di Central Park.
Dalle ampie finestre dei suoi appartamenti si sono affacciati molti personaggi famosi, Lauren Bacall, Rudolf Nureyev ed anche John Lennon che con Yoko Ono vi trascorse nove anni prima di essere ucciso proprio davanti all’ingresso dell’edificio.
Si dice che per diventare residenti, occorre avere il beneplacito del consiglio del Dakota Building (una sorta di condominio super elitario) che ha rifiutato persone come Melanie Griffith e Antonio Banderas, Cher, Billy Joel, Madonna e molti altri.
Ellis Island
Ma Manhattan è solo una delle tante isole che si possono scorgere lungo gli oltre mille chilometri di coste della città di New York. Dal molo di Staten Island Ferry, ad esempio, sullo sfondo della Statua della Libertà, si distingue la sagoma di una piccola ma famigerata isola, Ellis Island.
Per 62 anni, dal 1892 al 1954, Ellis Island ha rappresentato il punto di accesso in America e la speranza di una vita migliore per 12 milioni di emigranti.
Si calcola che 4 americani su dieci hanno un ascendente passato per Ellis Island.
Sbarcati dai velieri e dai piroscafi, emigranti provenienti da tutti i paesi d’Europa venivano ammassati nella Great Hall per essere sottoposti a controlli medici.
Chi superava questo primo esame era poi ammesso alla Sala dei Registri ove gli ispettori dell’immigrazione provvedevano ad annotare le generalità, provenienza, stato civile, contatti con parenti o conoscenti già presenti nel paese, professione e precedenti penali.
Era l’ultimo passo prima di essere convogliati verso il molo del traghetto che li avrebbe condotti verso Manhattan, primo lembo di terra della tanto agognata America.
Gli sfortunati che invece non superavano i controlli medici venivano costretti ad imbarcarsi sulla stessa nave con la quale erano giunti e far ritorno al paese d’origine.
Tutt’ora milioni di persone mettono piede ogni anno ad Ellis Island ma solo per visitare e vivere l’atmosfera di quel luogo carico di storia recente.
Rikers Island
Non tutte le isole della citta di New York sono però luoghi dove si vorrebbe andare. Un luogo poco raccomandabile è certamente Rikers Island, o anche semplicemente Rikers.
Si tratta poco più di un isolotto situato nell’East River all’estremità nord orientale di Manhattan, collegato alla terra ferma da un lungo ponte. Ospita la più grande struttura carceraria della città, nei suoi 10 padiglioni scontano la propria pena circa 17.000 detenuti.
Il carcere è noto anche come il “carcere degli orrori” a causa delle violenze di ogni genere che vengono inflitte ai detenuti, specie ai più giovani.
City Island
Più distante da Manhattan, oltre il distretto del Bronx si trova City Island. Insieme ad Hart Island e Rat Island forma il gruppo delle Pelham Island.
Lo scenario qui non ha nulla a che vedere con quello della Grande Mela. L’atmosfera è quella tranquilla e rilassata di un villaggio di mare, con pontili in legno e locali affollati di tavolini all’aperto.
In pratica City Island funge da località turistica per gli stessi newyorkers che sfuggono volentieri dalla città in cerca di quiete e di svago. Proprio per l’amenità del luogo, l’isola è stata la location di numerosi episodi di varie serie televisive e di diversi film. Fra tanti quello intitolato appunto “City Island” con Andy Garcia e Julianna Margulie.
New York, il fascino ineguagliabile di una città fatta di molti parchi di tante isole e di milioni di storie.
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