Istanbul è un crocevia di culture e tradizioni dove fermarsi, raccogliersi e per poi ripartire.
Come diceva Umberto Eco: “C’è un solo modo per conoscerla bene: girare da solo, a piedi, e smarrirsi.”
Istanbul: la Moschea di Santa Sofia
Punto di partenza per conoscere questa magica città, l’antica Bisanzio, è sicuramente la “Moschea di Santa Sofia”, sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Voluta da Giustiniano e costruita sul sito su cui, in precedenza, erano state erette due chiese, è uno dei più grandiosi esempi d’arte bizantina.
In principio Basilica, poi Moschea, oggi, questo luogo, con i suoi splendidi mosaici, le raffinate decorazioni e le sue grandiose cupole, è stato trasformato in un museo.
Qui si trova anche una delle più grandi colonie di felini che, indisturbati, si muovono liberamente fra i turisti incuriositi. Persino l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, durante una delle sue ultime visite alla Moschea, è stato immortalato con uno di questi gatti.
Sì perché forse non tutti lo sanno, ma la Bisanzio di una volta è anche chiamata “la città dei gatti”, per le migliaia di felini che la abitano e vagano pigramente tra gli affollati banchi dei bazar, le vie e i caffè.
Qui i gatti non sono solo tollerati, ma persino rispettati. Accudirli è, infatti, considerato non solo un obbligo sociale, ma anche religioso, perché, secondo una leggenda, fu proprio un felino a salvare il profeta Maometto dal morso di un serpente.
Istanbul: la Moschea Blu e la Moschea di Solimano
Di fronte a Santa Sofia, si trova la Moschea Blu, decorata con oltre 21.000 piastrelle di ceramica turchese e decine di lanterne dorate che, con la complicità della luce che filtra attraverso le grandi finestre, creano un’atmosfera suggestiva.
Altra meraviglia delle città è la maestosa Moschea di Solimano, costruita tra 1550 e il 1557 che, da un promontorio, domina il Corno d’Oro ed è visibile da qualunque punto di Istanbul. Il cortile che precede l’edificio è arricchito da curati giardini, al cui centro si trova una bellissima fontana per le abluzioni (lavaggio rituale a scopo di purificazione spirituale).
La grande sala della preghiera, sovrastata da una gigantesca cupola e due semicupole, è caratterizzata da decorazioni semplici, a differenza di quelle del miḥrāb (la nicchia che, all’interno di una moschea o di un edificio, indica la direzione della Mecca), rivestito con maioliche di Ïznik (l’antica Nicea).
Assolutamente da visitare anche la Basilica Cisterna, un’enorme struttura sotterranea del 532 d.C., fatta progettare dall’imperatore Giustiniano per raccogliere le acque, e il Palazzo Topkapi, per vari secoli magnifica dimora dei sultani ottomani. Da qui si può ammirare una vista spettacolare sul Corno d’Oro, il Bosforo e il Mar di Marmara.
Non si può dire di essere stati a Istanbul se non si è fatto almeno un giro al Bazar delle spezie.
E che dire del Grande Bazar, uno dei più grandi e antichi bazar del mondo?!
Oltre 200mila metri quadrati, per 4.000 tra negozi, piccoli bazar e chioschi, distribuiti su 61 strade coperte, che attraggono in media dalle 250.000 alle 400.000 visitatori al giorno. Abiti, ceramiche, lampade, gioielli…c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Se volete concludere il giro della città in maniera davvero indimenticabile, vi consigliamo una mini-crociera al tramonto, sul Bosforo, dove Europa e Asia si incontrano in un abbraccio tra Oriente e Occidente. Cos’altro chiedere di più?
Barbara Donzella – Redazione ViaggiareTutelato
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